Cava de’ Tirreni (SA) – Non è più una crisi, è un vero e proprio psicodramma. Il Trapani Calcio esce con le ossa rotte dallo stadio “Simonetta Lamberti” di Cava de’ Tirreni, incassando la quinta sconfitta consecutiva (2-1) e vedendo allontanarsi in modo quasi irrecuperabile la zona playoff. Una partita nata male e finita peggio, che ha scatenato l’ira funesta del presidente Valerio Antonini, pronto a una vera e propria rivoluzione.
La gara si mette subito in salita per i granata, schierati da mister Torrente con un 3-5-2 rimaneggiato a causa delle assenze di Benedetti (indisponibile) e Malomo (infortunio nel riscaldamento). Al 12′, l’episodio che cambia la partita: Daniele Liotti, tornato titolare, reagisce in modo scomposto a un contrasto con Vitale, rifilando una manata all’avversario. Rosso diretto e Trapani in dieci per oltre 80 minuti. Un’ingenuità imperdonabile, che segue di pochi istanti un palo colpito da Chiricò su punizione.
Carraro Illude, ma il Trapani è Fragile: Fella e Loreto Castigano i Granata
Nonostante l’inferiorità numerica, il Trapani tiene botta, affidandosi alle chiusure di Celiento e Sabatino e a un Carraro in versione guerriero. Proprio il centrocampista ex Fiorentina, al 51′, trova il gol del vantaggio con un sinistro chirurgico da fuori area, che si insacca alle spalle di Lamberti. Un lampo di luce in una serata buia.
La Cavese, però, reagisce immediatamente. Maiuri inserisce forze fresche (Diarrassouba, Loreto e Sorrentino), e al 60′ arriva il pareggio: colpo di testa di Diarrassouba e tocco vincente sotto misura di Fella, che brucia la marcatura dei difensori granata.
La partita si riapre, e al 76′ si ristabilisce la parità numerica: Piana, capitano dei padroni di casa, rimedia due cartellini gialli in pochi minuti e lascia i suoi in dieci. Il Trapani ci prova, ma all’82’ Anatriello, ben servito da Ciotti, spreca una clamorosa occasione a tu per tu con Lamberti. E, come spesso accade nel calcio, a gol sbagliato segue gol subito. All’89’, Loreto, dimenticato da Celiento, svetta di testa su cross di Chiricò e firma il definitivo 2-1.
Antonini Furibondo: “Torrente Uomo Senza Coraggio, Liotti Fuori Rosa”
Il fischio finale scatena l’ira del presidente Antonini, che non aspetta un minuto di più per esprimere tutta la sua delusione (e usare un eufemismo). Attraverso il suo profilo X, il massimo dirigente granata attacca senza mezzi termini l’allenatore Vincenzo Torrente: “Credo che un allenatore, ma prima di tutto un uomo, che conduce la squadra in questo modo, sommando solamente sconfitte indecorose, debba avere il coraggio di ammettere che ha fallito e andarsene. Non può essere sempre la società a dover fare la parte del cattivo. […] Fai la scelta giusta, per tutti”. Un ultimatum, di fatto.
Parole di fuoco anche per Liotti: “Per Liotti multa durissima e scelta inevitabile, ossia da domani fuori rosa. Scandaloso farsi espellere in questa maniera. Gravissima mancanza di rispetto verso società e compagni di squadra in una partita così importante. Vergogna assoluta”.
Cinque sconfitte consecutive, un marzo disastroso, i playoff che diventano una chimera. Il Trapani, partito con ben altre ambizioni, si ritrova a leccarsi le ferite e a fare i conti con una crisi profonda, non solo di risultati, ma anche di identità e di gioco. La sensazione è che la sfuriata di Antonini sia solo l’inizio di una vera e propria rivoluzione, che potrebbe portare a un nuovo cambio in panchina (il quarto in stagione, dopo Torrisi, Aronica e Capuano) e a un profondo rinnovamento della rosa.
Il prossimo impegno, il derby casalingo contro il Catania, assume i contorni di un’ultima spiaggia. Una partita da vincere a tutti i costi, per provare a riaccendere una flebile speranza e per evitare che una stagione nata sotto i migliori auspici si trasformi in un fallimento totale. Il tempo stringe, e il Trapani non può più permettersi passi falsi. La piazza è in subbuglio. Si attende una presa di posizione netta