Se è un sogno, non svegliate Trapani. In una serata destinata a entrare negli annali dello sport siciliano, la Trapani Shark ha compiuto quella che è, senza dubbio alcuno, “la vittoria finora più importante della sua storia”, piegando i campioni d’Italia in carica dell’Emporio Armani Olimpia Milano con il punteggio finale di 89-81.
Davanti ai 4312 spettatori di un PalaShark incandescente, i granata di coach Jasmin Repesa non solo hanno battuto una delle corazzate del basket europeo, ma hanno confermato con forza le proprie ambizioni in vista dei playoff e, soprattutto, hanno consolidato un primo posto in classifica che, a una sola giornata dal termine della regular season, profuma di leggenda.
La classifica ora recita: Trapani Shark e Virtus Bologna appaiate a 44 punti, inseguite da Brescia e Trentino a 42. Un risultato impensabile solo pochi mesi fa, frutto di una crescita esponenziale e di prestazioni come quella offerta stasera, una partita che è stata in equilibrio, come sottolineato dalle cronache, “solo per 15 minuti”, prima che la marea granata travolgesse gli uomini di Ettore Messina.
Eppure, l’inizio non era stato semplice. Milano, conscia della posta in palio e della pericolosità dei siciliani, aveva provato a imporre la sua legge e la sua intensità difensiva. Nikola Mirotic ha rotto il ghiaccio con una delle sue triple, Zach LeDay ha risposto colpo su colpo, e un parziale di 8-0 firmato da Shields, Brooks e Bolmaro ha portato le “scarpette rosse” sul +5 (21-16), costringendo Repesa al primo timeout.
Sembrava l’inizio di una serata complicata per Trapani, che faticava a trovare ritmo e sbagliava tiri aperti. Ma la pausa ha sortito l’effetto sperato: Langston Galloway ha suonato la carica con una tripla, poi è salito in cattedra Paul Eboua, entrato al posto di Horton, con due giocate di pura prepotenza, inclusa una schiacciata sulla sirena che ha fissato il punteggio sul 27-26 per Trapani, mandando in visibilio il PalaShark.
Il secondo quarto è iniziato ancora all’insegna dell’equilibrio, con le squadre a contatto fino al 30-30. Poi, la svolta che ha cambiato volto alla partita. La Trapani Shark ha innestato le marce alte, mettendo a ferro e fuoco la difesa milanese con un parziale devastante di 13-0. Denzel Horton ha dominato nel pitturato, segnando due canestri e poi infiammando il pubblico con una spettacolare schiacciata in reverse in contropiede.
Galloway ha aggiunto una tripla delle sue, seguito da un canestro di John Petrucelli. In un amen, Trapani è volata sul +11 (43-32), mandando Milano in totale confusione, tra palle perse ed errori banali. Nonostante i tentativi di Jeffrey Brooks di tenere a galla i suoi, l’inerzia era tutta dalla parte dei padroni di casa, che sono andati all’intervallo lungo avanti con merito per 47-38, trasmettendo una sensazione di energia, intensità e cuore che lasciava presagire una notte magica.
Milano reagisce ma Trapani Shark controreplica
Al rientro dagli spogliatoi, come prevedibile, è arrivata la reazione d’orgoglio dei campioni d’Italia. Shields e Mirotic hanno guidato un perentorio 7-0 che ha riportato Milano a -2 (47-45), costringendo Repesa a un immediato timeout per fermare l’emorragia. Ma questa Trapani Shark ha dimostrato una forza mentale incredibile. A scacciare i fantasmi ci ha pensato ancora una volta Langston Galloway, con una freddezza glaciale: una bomba da distanza siderale ha rimesso in moto i granata.
Da lì è partito un controparziale di 9-0 orchestrato da Robinson e Petrucelli, che ha costretto questa volta Messina a fermare il gioco. Trapani ha continuato a spingere, trovando fluidità in attacco e raggiungendo il massimo vantaggio di +15 (63-48) con l’ennesima tripla da otto metri di Galloway e un canestro in transizione. Milano, però, ha dimostrato di avere sette vite: un ispiratissimo Jeffrey Brooks ha provato a riaprire la partita con tre triple consecutive nel quarto, ma Trapani ha tenuto botta, chiudendo la terza frazione ancora avanti 69-60 grazie a una tripla sulla sirena di Robinson.
L’ultimo quarto è stato un autentico crescendo di emozioni. Milano ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, spinta da un ottimo Josh Nebo, rientrato dopo cinque mesi di stop per infortunio e subito protagonista con un gioco da tre punti e una stoppata.
Con Tonut, le scarpette rosse sono tornate minacciosamente a -4 (69-65). La tensione era palpabile, la partita sembrava potersi riaprire. Ma nei momenti di difficoltà, sono emersi i leader granata: Amar Alibegovic ha piantato una tripla pesantissima, definita “spezza gara”. La difesa ha retto, nonostante qualche errore di troppo da entrambe le parti che ha tenuto il punteggio fermo per alcuni possessi. Poi, Joseph Yeboah ha segnato da tre per il nuovo +9, seguito a ruota da un’altra bomba micidiale di Petrucelli che ha ridato ossigeno e il vantaggio in doppia cifra (80-68).
Milano ha tentato un ultimo assalto con Mannion, ma a chiudere virtualmente i conti ci ha pensato Javontae Notae con una giocata destinata a rimanere negli highlights della stagione: un canestro irreale, quasi impossibile, scagliato da oltre la linea di metà campo, laterale, di tabella, allo scadere dei 24 secondi. Un colpo da KO che ha fatto esplodere la panchina e il palazzetto per l’86-73. Era “showtime granata”. Gli ultimi due minuti sono stati pura gestione per gli uomini di Repesa, che hanno controllato i tentativi finali di LeDay, chiudendo la contesa sull’89-81.
Al suono della sirena finale, il PalaShark è esploso in una festa incontenibile. Una vittoria, quella della Trapani Shark, non solo tecnica, ma soprattutto mentale ed emotiva, contro i campioni d’Italia, ottenuta soffrendo, reagendo e colpendo con lucidità chirurgica nei momenti chiave. Una prestazione corale magistrale, guidata da un Repesa impeccabile in panchina e sublimata dalle prove di Galloway (20 punti), Robinson (18) e dalla doppia doppia imperiosa di Horton (14+16 rimbalzi). Una notte da ricordare, un’impresa che consolida il primo posto e fa sognare in grande tutta la Sicilia in vista dei playoff. Trapani ha mandato un messaggio chiarissimo al campionato: per il titolo, bisognerà fare i conti anche con gli Squali.