Il triplice fischio è una liberazione, un boato che si alza dai quattordicimila dell’Angelo Massimino e squarcia il cielo di Catania. Sul tabellone luminoso, il risultato finale recita 3-2: la squadra rossazzurra ha superato il primo, insidioso ostacolo dei playoff di Serie C Now, piegando la resistenza di un Giugliano mai domo. L’eroe di serata ha un nome e un cognome, Roberto Inglese, autore di una doppietta cruciale, ma la vittoria è figlia della sofferenza, del carattere e di episodi che hanno tenuto il pubblico con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo. Il sogno continua, la prossima fermata si chiama Potenza, ma questa serata catanese ha già offerto un campionario completo di emozioni playoff.
Non è stata una passeggiata, tutt’altro. Il Giugliano di Valerio Bertotto, consapevole di dover cercare l’impresa esterna per proseguire il cammino, ha interpretato la gara con coraggio e personalità fin dalle prime battute, mettendo spesso in apprensione la retroguardia etnea. Ma in serate come queste, serve il colpo del campione per rompere l’equilibrio, e il Catania quel campione lo ha trovato nel suo numero nove. Dopo soli otto minuti, l’istinto rapace di Roberto Inglese ha trasformato in oro un calcio d’angolo ben orchestrato da Jimènez e Anastasio: una deviazione sottomisura da predatore d’area, convalidata dopo un’attenta e prolungata revisione al VAR, ha fatto esplodere per la prima volta lo stadio. Sembrava l’inizio di una serata in discesa, ma il Giugliano ha avuto il merito di non scomporsi.
Anzi, la reazione dei campani è stata veemente. Guidati dalle iniziative di Balde e Del Sole, i gialloblù hanno preso coraggio, costringendo il Catania ad abbassare il proprio baricentro. La difesa etnea, pur con il rientro fondamentale di Quaini in mediana a dare equilibrio accanto a capitan Di Tacchio, ha vacillato. Prima un palo clamoroso colpito da Nepi, vero e proprio spauracchio per la difesa di casa, ha fatto correre un brivido lungo la schiena dei tifosi. Poi, lo stesso Nepi ha trovato la via del gol, ma la tecnologia è intervenuta nuovamente: il VAR ha annullato la rete per un tocco di braccio galeotto. Il pericolo scampato, però, è stato solo il preludio alla beffa. Proprio allo scadere della prima frazione, quando il recupero era quasi esaurito, il capitano ospite De Rosa ha estratto dal cilindro un coniglio di rara bellezza: un missile terra-aria da oltre trenta metri che si è infilato all’incrocio dei pali, ammutolendo il Massimino e mandando le squadre al riposo su un 1-1 che rimetteva tutto in discussione.
L’intervallo è servito a Michele Toscano per riordinare le idee e, presumibilmente, per dare una scossa energica ai suoi. L’ingresso di forze fresche come Sturaro e Dalmonte ha contribuito a cambiare l’inerzia, ma prima c’è voluta una prodezza del portiere Dini, bravo a ipnotizzare Nepi lanciato a rete in un momento delicatissimo. Scampato il pericolo, è arrivato il lampo che ha indirizzato nuovamente la partita sui binari etnei. Protagonista inatteso, Mario Ierardi: il difensore centrale si è trasformato in attaccante aggiunto, involandosi in una progressione travolgente dalla propria metà campo, resistendo ai ritorni avversari e scaricando in rete un diagonale di precisione chirurgica che, con l’aiuto del palo interno, ha fatto esplodere di gioia la Curva Nord. Era il gol del 2-1, il gol che scacciava le paure.
Sull’onda dell’entusiasmo, il Catania ha continuato a premere, trovando l’episodio per allungare ulteriormente poco prima dell’ora di gioco. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, un colpo di testa di Di Gennaro ha incocciato nettamente il braccio largo del difensore gialloblù Solcia. Anche in questo caso, il VAR è stato decisivo: richiamato al monitor, l’arbitro ha decretato il calcio di rigore. Sul dischetto, con la freddezza dei grandi, si è presentato ancora Roberto Inglese. Piatto destro, portiere spiazzato e palla in fondo al sacco per il 3-1 e per la quindicesima rete stagionale del bomber. Partita virtualmente chiusa? Non proprio.
Perché il Giugliano, pur sotto di due gol, ha dimostrato grande orgoglio, onorando il campionato e i playoff fino all’ultimo. E a dieci minuti dal termine, la partita si è clamorosamente riaperta. Una conclusione dalla distanza non è stata trattenuta al meglio da Dini, e sulla respinta corta il solito Nepi è stato il più lesto di tutti a insaccare il tap-in del 3-2. Gli ultimi minuti sono diventati una sofferenza per il pubblico di casa, con il Giugliano a riversarsi in avanti alla ricerca del pareggio e il Catania a difendersi con un po’ di affanno, gestendo il pallone con un “palleggio saggio” ma rischiando qualcosa e sprecando con Dalmonte, vivace dopo il suo ingresso, il colpo del KO definitivo.
Dopo quattro interminabili minuti di recupero, il fischio finale ha sancito la vittoria del Catania. Un successo fondamentale, ottenuto con fatica e carattere, che dimostra la crescita della squadra sotto la guida di Toscano e l’importanza di avere un finalizzatore come Inglese. La strada verso la Serie B è ancora lunghissima e irta di ostacoli, a cominciare dalla prossima sfida contro il Potenza, ma intanto Catania festeggia il passaggio del turno e continua a cullare il suo sogno.