TERRASINI (PA) – In una cornice di pubblico calda e appassionata, nonostante la giornata festiva, la piscina comunale “Pietro Giliberti” di Terrasini è stata teatro di un derby infuocato, Gara 1 della semifinale playout del campionato di Serie A1 maschile di pallanuoto. In palio, un bene preziosissimo: la permanenza nella massima serie. Il TeLiMar Palermo ha compiuto il primo, fondamentale passo, imponendosi con autorità sulla Nuoto Catania per 15-10. Un successo meritato, costruito su una partenza bruciante e gestito con lucidità nei momenti di ritorno degli etnei, trascinato da una prestazione sontuosa dell’ex di giornata, il maltese Jake Muscat, autore di ben cinque reti.
Il risultato finale, seppur con uno scarto significativo, non racconta appieno le emozioni e la tensione di una sfida che, come ogni derby siciliano che si rispetti, ha offerto spettacolo, agonismo e anche qualche momento di nervosismo. Per il Club dell’Addaura è una vittoria che dà morale e un vantaggio cruciale in vista di Gara 2, in programma martedì prossimo nella tana catanese di Nesima. Per la Nuoto Catania, una sconfitta che brucia ma che lascia aperta la porta alla rimonta, in una serie che si preannuncia ancora lunga e combattuta.
Atmosfera Elettrica e Avvio Sprint del TeLiMar
Prima del fischio d’inizio, l’impianto di Terrasini ha vissuto un momento di raccoglimento e riflessione. Dagli altoparlanti sono risuonate le parole di Papa Francesco sull’amore per lo sport, un messaggio toccante seguito da un minuto di silenzio osservato dopo il primo, simbolico scambio di palla al centro. Un preludio intenso a una partita che ha mantenuto le promesse in termini di emozioni forti.
Bastano pochi secondi per capire l’aria che tira. Il TeLiMar parte a razzo, determinato a far valere il fattore campo. Alla prima superiorità numerica guadagnata da Lo Cascio, è Jake Muscat a sbloccare il risultato, iniziando subito a tormentare la sua ex squadra. Il maltese è in stato di grazia e concede il bis poco dopo, finalizzando un assist al bacio di Boggiano per il 2-0. La Nuoto Catania prova a reagire con una rapida controfuga finalizzata da Vukicevic, ma è un fuoco di paglia. Il TeLiMar è padrone della vasca: Alfonso Pozo ristabilisce il doppio vantaggio, servito magistralmente da un Muscat ispiratissimo anche in versione assist-man. I ritmi sono forsennati, le difese lavorano sodo e i portieri Holland (TeLiMar) e Rossi (Catania) si mettono in evidenza. Il primo parziale si chiude sul 3-1, un vantaggio che sta quasi stretto ai padroni di casa per quanto visto in acqua.
Allungo Palermitano e Tentativo di Rientro Etneo
Il secondo quarto prosegue sulla falsariga del primo. È ancora Jake Muscat a prendersi la scena: l’attaccante maltese sigla la sua tripletta personale in superiorità numerica, portando i suoi sul 4-1. L’inerzia è tutta dalla parte del TeLiMar, che continua a macinare gioco e gol. Riccardo Lo Dico, lanciato splendidamente in controfuga da Boggiano, non sbaglia, e poco dopo è Alfonso a capitalizzare un’altra situazione di uomo in più per il 6-1. La partita sembra indirizzata verso un monologo palermitano.
Ma la Nuoto Catania è squadra orgogliosa e non ci sta. Vukicevic trova la rete in extra player, provando a scuotere i suoi. La reazione, però, viene immediatamente spenta da un’altra magia di Muscat: un tiro a schizzo improvviso che sorprende difesa e portiere etnei, portando lo score sul 7-2. Quando Lo Dico, ancora lui, firma l’8-2 in superiorità (un 1vs0 perfettamente eseguito), il margine diventa davvero pesante. Sembra il colpo del KO, ma nel momento più difficile, la Nuoto Catania trova la forza di reagire. Prima Riolo a uomini pari, poi Russo sfruttando una doppia superiorità numerica, riportano gli ospiti a -4 (8-4). Il finale di tempo è concitato: il TeLiMar perde Boggiano, espulso per proteste, una pedina importante nello scacchiere di coach Baldineti. Il match, improvvisamente, si riapre parzialmente.
Terzo Tempo ad Alta Tensione: Espulsioni e Botta e Risposta
La seconda metà della gara si apre con la rete di Russo che porta Catania a -3 (8-5). L’inerzia sembra cambiare, ma il TeLiMar ha il merito di non disunirsi. Giliberti, vicecapitano dei palermitani, risponde immediatamente sfruttando una doppia superiorità. È lo stesso Giliberti, poco dopo, a trasformare un rigore, riportando i suoi in doppia cifra (10-5) e ridando ossigeno alla squadra e al pubblico.
La partita, però, si incattivisce. La tensione sale, le proteste fioccano. In un episodio quasi surreale, vengono espulsi contemporaneamente per proteste lo stesso Giliberti per il TeLiMar e Ferlito per la Nuoto Catania. Due perdite pesanti per entrambe le formazioni. Gli etnei provano ad approfittare della situazione: Riolo segna in ripartenza (prima di uscire per limite di falli poco dopo), e Riccardo Torrisi trasforma un rigore concesso dalla coppia arbitrale romana Ricciotti-Navarra. Il tabellone segna 10-7 alla fine del terzo periodo. La Nuoto Catania è ancora viva, aggrappata alla partita con le unghie e con i denti, nonostante un passivo che l’ha vista anche sotto di sei reti.
L’Ultimo Quarto: Gestione TeLiMar e Sigillo Finale
Gli ultimi otto minuti sono decisivi. Il TeLiMar deve gestire il vantaggio e respingere l’assalto finale di una Catania mai doma. È Luca Marini a prendersi la responsabilità di dare la scossa decisiva ai padroni di casa: sua la rete in extra player dell’11-7 che ricaccia indietro gli avversari. La Nuoto Catania, nel tentativo disperato di recuperare, adotta una tattica rischiosa, tenendo costantemente un uomo in proiezione offensiva. Il TeLiMar legge bene la situazione, inizia a giocare anche con il cronometro e trova l’allungo che mette in cassaforte il risultato con il centroboa croato Andrija Bajic, che festeggia così nel migliore dei modi il suo compleanno (12-7).
C’è ancora tempo per qualche sussulto. Un pizzico di sfortuna per il portiere Holland: un tiro catanese colpisce il palo e sbatte sulla sua nuca, carambolando beffardamente in rete per il 12-8. Vukicevic non sbaglia dai cinque metri, trasformando un altro rigore e tenendo accesa una flebile speranza ospite (12-9). Ma il TeLiMar non trema più. A poco più di due minuti dalla sirena, è ancora Marini a timbrare il cartellino, siglando il 13-9. La ciliegina sulla torta la mette l’uomo del match, Jake Muscat: conquista e trasforma un rigore, battendo il neoentrato portiere catanese Akmalov e firmando la sua quinta rete personale (pokerissimo) per il 14-9. Nel finale, c’è gloria anche per Pettonati della Nuoto Catania, a segno in superiorità, prima che Riccardo Torrisi fissi il risultato definitivo sul 15-10 a pochi secondi dalla conclusione.
Le Voci dei Protagonisti: Soddisfazione TeLiMar, Ma Testa Già a Gara 2
Al termine della battaglia, la soddisfazione in casa TeLiMar è palpabile, ma mischiata alla consapevolezza che la strada per la salvezza è ancora lunga. L’eroe di giornata, Jake Muscat, analizza così la partita: “È stata una partita dura, che abbiamo giocato con molta intensità e una buona difesa. Siamo riusciti a vincere e ora li rivedremo martedì. Spero che sarà una buona partita anche a Catania, ma sappiamo che sarà molto difficile, quindi dobbiamo prepararci bene, resettando la mente. Ringrazio la squadra, ognuno di noi oggi ha dato il 100 per cento ed è per questo che siamo riusciti a fare una buona partita. Ma grazie anche ai tifosi, c’era una folla incredibile oggi, quindi è stata una giornata molto buona per noi, grazie anche al loro supporto”. Parole che sottolineano l’importanza del collettivo e del calore del pubblico.
Molto contento anche il tecnico Gu Baldineti: “Sapevamo che sarebbe stata una partita intensa e combattuta. Un derby è sempre un derby, la posta in gioco è altissima. L’avevamo preparata così e penso che abbiamo giocato una grande gara. Siamo arrivati fino all’8-2, partendo fortissimo, ripartivamo con velocità e li abbiamo messi in grande difficoltà con i nostri contropiedi. La difesa ha funzionato bene, poi però la partita si è innervosita, è cambiato un po’ il modo di arbitrare e questo ha condizionato alcuni momenti del gioco. Ma il risultato non è mai stato davvero in discussione. Sono molto contento della prova dei miei giocatori e oggi il pubblico è stato fantastico, la piscina era piena e i tifosi ci hanno supportato come avevamo bisogno. È chiaro, però che il Catania non è finito. Sono una squadra orgogliosa, con giocatori molto bravi. Ora sta a noi resettare”. L’analisi del coach evidenzia la bontà della preparazione tattica e l’impatto positivo dei tifosi, senza però sottovalutare la forza dell’avversario in vista del ritorno.
Chiude il cerchio il presidente del TeLiMar, Marcello Giliberti: “Gara 1 meritatamente nostra, sempre in vantaggio di 4-5 goal, con il risultato mai in discussione. Troppe espulsioni definitive, a mio avviso superflue in una partita a senso unico. Andremo a Catania sapendo che gli avversari cercheranno di rientrare ad ogni costo in corsa, ma se giochiamo come abbiamo fatto nelle ultime quattro partite, non ce ne sarà per nessuno e conquisteremo la salvezza, che avremmo meritato già alla fine della regular season. Bravi ragazzi, avanti così”. Fiducia massima nei propri mezzi da parte del numero uno del club, che critica anche un eccesso di sanzioni disciplinari ma carica la squadra in vista della trasferta.
Il primo round è andato al TeLiMar, che ha dimostrato solidità, qualità offensiva (ottimo il 7/11 in superiorità numerica, più due rigori trasformati) e carattere. La Nuoto Catania ha pagato una partenza ad handicap e una minore efficacia in extra player (2/8 più due rigori), ma ha mostrato orgoglio e capacità di reazione. Martedì, nella piscina di Nesima, andrà in scena Gara 2. Sarà un’altra battaglia, con gli etnei chiamati a vincere per forzare Gara 3 e il TeLiMar che avrà il primo match point per chiudere i conti e assicurarsi la permanenza in Serie A1. Il derby salvezza è più vivo che mai.