MESSINA – Un “Franco Scoglio” gremito da oltre settemila cuori giallorossi non è bastato al Messina per scardinare la resistenza del Foggia: la gara d’andata dei playout di Serie C si è conclusa con un amaro 0-0, risultato che rimanda ogni verdetto alla tesissima sfida di ritorno in Puglia e complica notevolmente il cammino dei siciliani verso la permanenza nel professionismo. Poche le emozioni vere, nonostante una cornice di pubblico da categorie superiori, con l’occasione più nitida per i padroni di casa capitata sui piedi di Luciani nella ripresa, mentre il portiere messinese Krapikas si è rivelato decisivo in più occasioni.
L’atmosfera pre-partita era stata da brividi, con la Curva Sud dello stadio messinese che ha regalato una coreografia imponente, un mare di sciarpe e bandiere giallorosse accompagnate da uno striscione che ricordava i tre recenti fallimenti societari (1993, 2008, 2017), un monito a non ripetere gli errori del passato. Un momento di commozione ha preceduto il fischio d’inizio, con la deposizione di una corona di fiori sotto il settore ospiti (rimasto vuoto per divieto di trasferta) in omaggio a Samuele, Gaetano e Michele, i tre sfortunati tifosi foggiani scomparsi in un tragico incidente stradale. La posta in palio, altissima, ha inevitabilmente contratto le due squadre, consapevoli che un errore poteva costare caro. Per il Messina di mister Gatto, classificatosi alle spalle del Foggia nella stagione regolare, l’obbligo era quasi quello di vincere per affrontare con più serenità la trasferta allo “Zaccheria”.
Il primo tempo ha visto un Foggia partire con maggiore piglio, approfittando di un Messina inizialmente bloccato dalla tensione. Al 5’ un colpo di testa di Gala su punizione di Tascone è terminato alto, e poco dopo lo stesso Tascone ha spaventato Krapikas con una traiettoria dalla distanza che si è spenta di poco sopra la traversa. I padroni di casa hanno provato a scuotersi: al 13’ un tiro al volo di Crimi ha sfiorato l’incrocio, anche se l’azione era stata viziata da un presunto precedente superamento della linea di fondo da parte del pallone crossato da Tordini. Luciani, ben servito da Garofalo, non è riuscito a deviare verso la porta, e al 31’ ancora Crimi, in spaccata su cross di Lia, ha mancato di un soffio l’impatto vincente. Poche vere emozioni, comunque, hanno caratterizzato una frazione chiusasi a reti inviolate.
Nella ripresa, il canovaccio tattico non è mutato radicalmente, ma le occasioni si sono fatte più concrete. Il Messina ha protestato timidamente per un possibile fallo di mani su una punizione di Gelli respinta dalla barriera. Al 58’ i peloritani hanno sprecato una ghiotta ripartenza in superiorità numerica, con Tordini che ha sbagliato l’ultimo passaggio per Garofalo. La svolta per i padroni di casa sembrava poter arrivare, ma al 65’ è stato il Foggia ad andare vicinissimo al vantaggio: Sarr, servito da Gala, si è visto negare il gol da un prodigioso intervento quasi sulla linea di Krapikas. Poco dopo, il neo-entrato Dell’Aquila per il Messina ha messo di testa a lato da buona posizione su cross di Crimi. La più grande palla-gol per i siciliani è giunta al 78’: uno scatenato Dell’Aquila ha offerto un assist perfetto a Luciani che, a tu per tu con il portiere foggiano Perina, ha calciato incredibilmente a lato. Nel finale, anche l’ex Emmausso, entrato per il Foggia e beccato dal pubblico di casa, ha impegnato Krapikas, bravo a distendersi. Nonostante cinque minuti di recupero e un forcing generoso, il Messina non è riuscito a trovare il varco, collezionando solo due angoli non sfruttati.
Lo 0-0 finale lascia tutto aperto, ma favorisce chiaramente il Foggia. In virtù del miglior piazzamento in classifica al termine della regular season, ai pugliesi basterà un altro pareggio nella gara di ritorno, in programma sabato prossimo 17 maggio allo stadio “Zaccheria”, per garantirsi la salvezza. Al Messina, invece, servirà un’autentica impresa: solo una vittoria in trasferta potrà evitare la retrocessione in Serie D. La delusione è palpabile tra i tifosi giallorossi, ma la speranza è affidata agli ultimi, decisivi novanta minuti.