Caltanissetta – Un Bruno Trocini a due facce quello che si presenta alla stampa dopo il pareggio contro la Nissa. Da un lato, la soddisfazione per la prestazione della Reggina, padrona del campo e capace di tenere in mano il pallino del gioco. Dall’altro, l’amaro in bocca per un risultato che allontana i calabresi ancor di più dalla vetta della classifica.
“Il rigore ha inciso parecchio”, ammette Trocini. “Andare a riposo dopo quell’episodio è stato frustrante”. Ma al di là dell’episodio arbitrale, il tecnico non nasconde le proprie perplessità sulla mancanza di concretezza sotto porta. “E’ stata una partita ben giocata, ma ci è mancato qualcosa negli ultimi 20 metri, la scintilla. Dovevamo riempire l’area con la mezz’ala, poi nella parte finale siamo stati anche bravi a spingere. Con i due attaccanti avevamo più peso, abbiamo però sofferto in costruzione, però mi dispiace non aver inciso negli ultimi 30 metri, dovevamo avere maggiore personalità”.
Trocini non usa mezzi termini e chiede ai suoi maggiore cattiveria agonistica e determinazione. “Ci manca cattiveria, furbizia, sfrontatezza”, tuona il tecnico. “Mi aspetto che chiunque entri faccia la differenza, ogni domenica ci giochiamo tantissimo e siamo ‘condannati’ a vincere”.
La Reggina, insomma, ha dimostrato di avere le carte in regola per dominare il campionato, ma deve limare quei difetti che le impediscono di tradurre la superiorità territoriale in un numero maggiore di gol. La strada è quella giusta, ma serve un ulteriore salto di qualità per raggiungere gli obiettivi stagionali.
Il Nissa con Campanella sembra aver trovato la sua dimensione verso una salvezza tranquilla, magari togliendosi qualche soddisfazione.