L’Akragas incassa l’ennesima delusione di una stagione fin qui estremamente difficile. La sconfitta interna per 1-0 contro il Città di Sant’Agata, maturata nei minuti finali a causa di un calcio di rigore, rappresenta un duro colpo per le speranze di salvezza della squadra agrigentina. Lo stadio Esseneto, un tempo roccaforte dei biancazzurri, si conferma un terreno di gioco ostico, dove la squadra fatica a esprimersi e a raccogliere punti. La vittoria del Sant’Agata, che era penultima in classifica, aggrava ulteriormente la situazione dell’Akragas, ora sempre più fanalino di coda. Il calcio, si sa, è fatto di episodi, e una singola decisione arbitrale, come un rigore concesso o negato, può cambiare il corso di una partita e, a volte, di un’intera stagione. Ma al di là del singolo episodio, la prestazione dell’Akragas ha evidenziato, ancora una volta, le difficoltà di una squadra che sembra aver smarrito la bussola.
Primo Tempo: l’Akragas ci Prova, ma il Sant’Agata Passa in Vantaggio
L’approccio alla gara dell’Akragas era stato positivo, con una maggiore aggressività e la volontà di imporre il proprio gioco. Nei primi minuti, si erano registrate un paio di conclusioni verso la porta avversaria, con Prestigiacomo e Guigné, che non avevano però inquadrato lo specchio della porta. Il calcio, però, è uno sport imprevedibile, e spesso gli sforzi non vengono premiati. Così, al 32′, è stato il Sant’Agata a passare in vantaggio, sfruttando un errore a centrocampo dell’Akragas e concretizzando una rapida ripartenza con Catalano. Il gol subito è una doccia fredda per i padroni di casa, che però hanno avuto il merito di reagire. Al 39′, un fallo in area su Lo Faso ha procurato un calcio di rigore, trasformato da Mudrinski per l’1-1. Il pareggio ha ridato fiducia all’Akragas, che ha chiuso il primo tempo in crescendo. Il primo tempo ha mostrato sprazzi di bel gioco
Secondo Tempo: Equilibrio, Poi il Dramma Finale per i Biancazzurri
La ripresa si è aperta con un gol annullato al Sant’Agata per fuorigioco, un episodio che avrebbe potuto cambiare l’inerzia della partita. L’Akragas ha cercato di rendersi pericolosa con Mudrinski e Christopoulos, ma senza trovare la zampata vincente. Nel calcio, si sa, gli episodi possono essere determinanti, e spesso la differenza tra la vittoria e la sconfitta è sottile. All’85’, un errore individuale ha vanificato una potenziale occasione da gol per l’Akragas: Meola, entrato da poco, ha sbagliato la scelta, calciando da posizione defilata invece di servire un compagno meglio posizionato. Un’occasione sprecata che, nel calcio, spesso si paga a caro prezzo. Infatti, nei minuti di recupero, l’arbitro ha concesso un calcio di rigore al Sant’Agata per un fallo di Guigné su Faccetti, sanzionando l’intervento con l’espulsione del giocatore dell’Akragas.
Espulsione e Sconfitta: l’Akragas Sempre Più Giù
Dagli undici metri, Faccetti non ha sbagliato, regalando al Sant’Agata una vittoria preziosissima in chiave salvezza. L’espulsione di Tuccio, nel finale, per proteste o per un fallo di frustrazione, è l’emblema di una serata da dimenticare per l’Akragas. La sconfitta contro il Sant’Agata, che prima di questa partita occupava la penultima posizione in classifica, rende ancora più complicata la situazione dell’Akragas, che ora vede allontanarsi sempre di più la possibilità di raggiungere i playout. Il calendario, inoltre, non è favorevole, con diverse partite difficili all’orizzonte. La squadra appare sfiduciata, il gioco latita e la classifica piange. La retrocessione diretta, che a inizio stagione sembrava un’eventualità remota, ora è uno spettro sempre più concreto. Servirà una reazione d’orgoglio, un cambio di passo, per evitare il peggio.