Agrigento – La tensione tra la tifoseria e la dirigenza dell’Akragas raggiunge il culmine. Il presidente Deni, dopo l’amara sconfitta di domenica contro l’Enna allo stadio Esseneto, ha annunciato la possibilità di abbandonare la società. “Darò quindici giorni di tempo per valutare eventuali offerte – ha dichiarato il patron – ma, se non si farà avanti nessuno, riprenderò in mano la squadra”.
Deni, visibilmente scosso, ha scelto di non presenziare alla partita dopo aver saputo che in curva Sud era stato esposto uno striscione provocatorio con la scritta “Deni vattene”. Questo gesto ha segnato un ulteriore punto di rottura tra il presidente e i sostenitori biancazzurri, che accusano la dirigenza di non essere all’altezza di rilanciare il club.
Nonostante la volontà di cedere la società, Deni ha posto dei paletti precisi: valuterà soltanto acquirenti in grado di garantire stabilità economica e di sostenere il pesante carico gestionale di un campionato di Serie D. Il patron non ha nascosto il suo pessimismo, affermando: “Non credo che Agrigento possa supportare un progetto sportivo di questa portata”.
Sul campo, la situazione resta critica. Dopo dodici giornate, l’Akragas è fanalino di coda con 7 punti, a tre lunghezze dalla zona play-out e a sei dalla salvezza diretta. Domenica i biancazzurri ospiteranno il Paternò in una partita che si preannuncia decisiva per non sprofondare ulteriormente.
Con l’ultimatum di Deni, il destino del club è più incerto che mai. La tifoseria, delusa e divisa, attende sviluppi cruciali nelle prossime settimane, consapevole che trovare nuovi investitori con un progetto serio non sarà semplice. Intanto, il tempo scorre e il rischio di un’altra stagione da dimenticare incombe sempre più minaccioso.